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Il Portico - Sezione: MATERIALI LETTERARI

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Marucci, Valerio
Per me, Dante
Incontri e riflessioni con alcuni canti della Commedia, 2014
Il Portico n. 168
pp. 144, ISBN 978-88-8063-803-2    € 20.00

E' possibile scaricare questo volume in versione PDF, a pagamento,
tramite Casalini Libri Digital Division

I saggi presentati da questo volume, sotto il comune denominatore dantesco, hanno strutture e finalità assai diverse: gli ultimi due, originariamente prefazioni alle edizioni critiche di due importanti commenti danteschi dell’Otto e del Novecento, quelli di Tommaseo e di Torraca, indagano sui modi, gli elementi e i fini con cui gli autori presentano e spiegano Dante al loro pubblico, quel che pensano della Commedia e quel che vogliono far pensare alle masse crescenti dei suoi lettori: tappe decisive della fortuna di Dante negli ultimi due secoli. I primi cinque saggi, quasi tutti affidati alla forma della Lectura Dantis, sono invece il frutto di una ricerca, naturalmente inconclusa, sugli interessi di Dante, razionalista di formazione tomistica e complessivamente rispettoso della interpretazione del mondo fornita dal grande filosofo aquinate, per la formazione, lo sviluppo e il ruolo dei desideri umani, l’influenza della volontà e del piacere, le forme arazionali o prerazionali del conoscere – intuizioni, predizioni, sogni, visioni –, il ruolo insomma della corporeità, della fisicità “naturale” nel prendere decisioni, nel fare le necessarie scelte esistenziali. Se, con la maggior parte dei suoi critici, possiamo tranquillamente affermare che la sua guida, finale e vincente, è sempre la ragione, specie se illuminata dalla Grazia, la poesia della Commedia nasce spesso dalla descrizione della battaglia fra sensi e ragione, fra dovere e volere, e qualche volta dalla scoperta del ruolo attivo, necessario e urgente, che gli elementi più istintivi e immediati dell'essere umano sono costretti a mettere in gioco, quando la guerra fra bene e male si fa più dura e diventa difficile continuare la lotta per l’affermazione della libertà dal peccato, che, rendendo migliore la complessiva umanità del suo personaggio, salverà il pellegrino poeta.