Il carrello è vuoto.
Clicca su
per aggiungere libri
PUOI CONSULTARE ANCHE LE NOVITA' DEI MESI PRECEDENTI
![]() |
![]() Klinkert, Thomas La modernità di Dante Prospettive semiotiche sulla Commedia, 2021 Memoria del Tempo n. 71 pp. 228, ISBN 978-88-9350-072-2 € 24.00 |
Per molti aspetti, Dante incarna idealmente il pensiero medievale. Allo stesso tempo però, egli trasgredisce l’ordine discorsivo del Medioevo sia sul piano epistemico che su quello estetico. La tensione che ne deriva viene interpretata in questo volume come indicatore della modernità dantesca. Le tracce di questa modernità, che sono inscritte nelle opere dantesche e soprattutto nella Commedia, sono rese visibili attraverso l’analisi semiotica.
Il libro si divide in cinque parti. Nella prima vengono chiariti alcuni principi semiotici basilari, ovvero lo status dell’intertestualità nei testi medievali e soprattutto nell’opera dantesca, nonché il ruolo del dolore nel quadro dell’architettura memoriale della Commedia quale sistema semiotico. La seconda parte del volume studia la funzione del sapere nella Commedia caratterizzata da una doppia codificazione quale testo poetico e testo di sapere, nel quale il rapporto tra poesia, politica e metafisica è caratterizzato da una tensione chiaramente riconoscibile. Nella terza parte viene studiata la dimensione autoriflessiva e metapoetica del testo dantesco, che si manifesta per esempio nelle metafore di buio e luce, ovvero nei sogni del Purgatorio. La quarta parte è dedicata al fenomeno dell’interferenza quale elemento strutturale, che viene studiato rispetto alla combinazione di procedimenti narrativi e drammatici nella Commedia e rispetto al plurilinguismo di Dante. La quinta parte del libro tratta l’importanza di Firenze, fulcro di modernizzazione sociale, intellettuale ed economica, per la Commedia, opera che può essere considerata il correlato testuale di un ordine del sapere che nasce nell’ambito dello sviluppo sociale, culturale e politico della città di Firenze dei secoli XIII e XIV.
![]() |
L001025
![]() Guerrini, Olindo Sonetti romagnoli Edizione e commento a cura di Renzo Cremante, 2021 traduzione di Giuseppe Bellosi Classici Italiani Minori n. 24 pp. 884, ISBN 978-88-8063-962-6 € 50.00 |
È tempo di riconoscere nei Sonetti romagnoli di Olindo Guerrini (1845-1916) un’opera di non comune originalità e qualità nel panorama generale della poesia italiana, in lingua e in dialetto, a cavallo fra Otto e Novecento. Fino ad oggi tutti hanno letto i Sonetti romagnoli nell’edizione postuma, procurata nel 1920 dal figlio Guido e a lungo ristampata. Un’edizione di grande merito, perché faceva conoscere una produzione poetica nella massima parte inedita, ma anche priva, di là da poche note sparse, di due indispensabili strumenti di lettura come la traduzione e il commento. Di qui l’opportunità di una nuova edizione, alla quale ha atteso con impegno e perizia Renzo Cremante dell’Università di Pavia, filologo e studioso da sempre attento ai casi letterari di Romagna (mentre si deve a Giuseppe Bellosi la traduzione italiana).
![]() |
L040056
![]() L'Alighieri 56 Rassegna dantesca, 2021 L'Alighieri. Diretta da Stefano Carrai, Giuseppe Ledda e Tiziano Zanato n. 56 pp. 168, ISBN 978-88-9350-062-3 € 25.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Giuseppe Ledda, Ricordo di Andrea Battistini – SAGGI: Ronald L. Martinez, Christ’s Agony in Gethsemane: Dante’s Dissuasion of Cowardice (Inferno iii, 64-69) – Giovanna Corazza, Dante cosmografo: sensibilità territoriale e coscienza geografica nella Commedia – Dario Galassini, La selva, le fiere, la guida: memorie dantesche di Inferno i nella poesia di Giorgio Caproni. LECTURAE: Tiziano Zanato, Lettura di Inferno xxix – Marco Grimaldi, Leggere le Rime di Dante oggi – Clara Santarelli, Per l’interpretazione delle «donne benedette» (Inferno ii) – Nicolò Maldina, Postille a margine di Paradiso xxv, 77-78: «sì ch’io son pieno / e in altrui vostra pioggia repluo». RECENSIONI |
![]() |
L001168
![]() Pertile, Lino Dante popolare, 2021 Memoria del Tempo n. 68 pp. 388, bn, ISBN 978-88-9350-063-0 € 34.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division |
Dante non è mai stato più lodato e ammirato di oggi, mai più chiosato e recitato in pubblico e in privato, riciclato in ogni forma, tradotto in ogni lingua. Che cos’ha il poeta che lo rende così universalmente irresistibile? Dante popolare cerca di rispondere a questa domanda a partire non dal lato dell’utenza, ma da quello del testo stesso della Commedia. Mentre la critica contemporanea tende a fare del grande poema un libro su altri libri e su se stesso come libro, questo volume si propone di orientare l’attenzione su aspetti meno astratti della Commedia, legati alla «dimensione collettiva dei fenomeni culturali», alle esperienze della vita quotidiana del suo autore, al suo essere uomo del suo tempo, capace in misura somma di captare, assimilare, metabolizzare la cultura ‘bassa’ con la stessa serietà con cui assorbe quella ‘alta’.
Il Dante qui proposto non disdegna fonti modestissime, più prossime al sapere popolare che a quello universitario, e la sua Commedia è principalmente un libro sulla vita, che esplora e mette a nudo i segreti meccanismi del comportamento umano, dai più sordidi ai più sublimi; libro che, premiando i buoni e punendo i cattivi, appaga e convalida il naturale desiderio di giustizia dei suoi lettori; ma anche libro eminentemente memorabile per l’energia e l’esattezza eccezionale del suo dettato, per i suoi versi orecchiabili, le ruvidezze plebee, le terribilità michelangiolesche, le vaghezze romantiche, le sublimità mistiche.
Il volume è diviso in due parti complementari. La prima affronta nodi e problemi storico-metodologici relativi a una lettura ‘popolare’ della Commedia; la seconda, di natura applicativa, esamina temi, concetti ed episodi del grande poema che una lettura ‘popolare’ illumina di luce nuova e inaspettata.
![]() |
L001169
![]() Casadei, Alberto Dante oltre l'allegoria, 2021 Memoria del Tempo n. 69 pp. 272, ISBN 9788893500609 € 24.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division |
In questo volume Alberto Casadei riunisce studi danteschi che completano un itinerario pluriennale. Sulla base dei risultati già conseguiti, vengono qui esaminati problemi ancora discussi, per esempio la genesi fiorentina dell’Inferno o la ripresa della scrittura del poema in rapporto all’abbandono del Convivio e a un progetto legato alle sue canzoni (forse però non risalente all’autore); sono numerosi gli argomenti originali anche riguardo delicati punti critici (passi controversi delle Rime, del Purgatorio e del Paradiso, attribuzione del Fiore, cronologia dei primi commenti, ecc.). Sono inoltre toccati alcuni aspetti della fortuna e della rielaborazione artistica della Divina commedia, con affondi su Giovanni Pascoli, Tom Phillips e Peter Greenaway, Romeo Castellucci e altri. Infine, un lungo saggio sul rapporto fra allegoria e narrazione nel Poema sacro affronta una questione fondamentale: essendo ormai storicizzati i grandi sistemi ermeneutici su Dante nati nel corso del XX secolo, da quelli di Auerbach, Singleton e Contini sino ai più recenti, quale può essere la cifra interpretativa da cercare attualmente, al di là delle innumerevoli questioni filologiche o storico-biografiche? Casadei ripercorre alcune tappe della scrittura dantesca, mettendo a fuoco un andamento iniziale quasi da Eneide cristianizzata e allegorica, ben diverso dal racconto che comincia a prendere forma con Francesca, eroina storica e non epica; emergono poi variazioni narrative sempre più raffinate e complesse, trovate da Dante in progress, secondo un percorso che raggiunge una tappa di eccezionale originalità negli ultimi canti del Purgatorio. Grazie alla presente indagine si chiudono ad anello le ricerche del critico, dato che queste ultime si ricongiungono con quelle raccolte nei volumi scientifici precedenti e anche con un’apprezzata sintesi del 2020.
![]() |
L021106 ESAURITO Una storia ravennate 1965-2005 La "Bottega d'Arte" di Angela e Giuseppe Maestri, 2020 a cura di Paolo Trioschi Arte e cataloghi pp. 128, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-071-5 € 20.00 Testi di Giuliano Babini, Dante Bolognesi, Franco Gabici, Galilea Maioli, Orlando Piraccini, Nicola Samorì |
Per tutti, a Ravenna, “la Bottega” era solo la bottega artigiana di cornici e di antiquariato di via Baccarini, prima che nel dicembre 1965, Giuseppe Maestri e la moglie Angela Tienghi facessero diventare realtà un’idea luminosa di Alberto Martini: la nascita di una “Galleria d’Arte”... Fu da subito un punto di riferimento per l’ambiente artistico locale ma anche, e soprattutto, luogo d’accoglienza di importanti esperienze in atto nel campo delle arti visive in Italia.
![]() |
L030024
![]() Lo Spazio e i Luoghi Cultura materiale, Storia religiosa, Patrimonio, 2020 a cura di Elisabetta Marchetti Le Tessere n. 24 pp. 180, 17 ill. a colori, ISBN 978-88-9350-064-7 € 29.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Elisabetta Marchetti, Tra spazio, luoghi ed oggetti: una introduzione - Donatella Biagi Maino, Riflessioni sui musei d’arte sacra - cristiana, ebraica, musulmana - come soggetti per l’integrazione multiculturale in dimensione storica e attuale - Carlo Pioppi, Liberalismo ottocentesco e secolarizzazione di spazio e territorio nella percezione cattolica: uno studio sui testi dei concili provinciali - Gian Luca Tusini, Finzione e verità: spazi equivoci e luoghi decorativi - Laura Rizzà, Dionne Brand e i Luoghi del non ritorno - Katia Buratti, Bartolomeo Maria Dal Monte nella Marca d’Ancona: fonti, luoghi e scenografie della missione al popolo nel Settecento - Eva Fontana Castelli, L’Oriente a Verona. Racconti di viaggio e doni. Note su di una ricerca in corso - Silvia Evangelisti, Materialità e devozione: monasteri femminili in età moderna - Alison Weber, Espacio conventual postridentino: clausura, disciplina, y caritas en dos comunidades de carmelitas descalzas |
Elisabetta Marchetti, Tra spazio, luoghi ed oggetti: una introduzione - Donatella Biagi Maino, Riflessioni sui musei d’arte sacra - cristiana, ebraica, musulmana - come soggetti per l’integrazione multiculturale in dimensione storica e attuale - Carlo Pioppi, Liberalismo ottocentesco e secolarizzazione di spazio e territorio nella percezione cattolica: uno studio sui testi dei concili provinciali - Gian Luca Tusini, Finzione e verità: spazi equivoci e luoghi decorativi - Laura Rizzà, Dionne Brand e i Luoghi del non ritorno - Katia Buratti, Bartolomeo Maria Dal Monte nella Marca d’Ancona: fonti, luoghi e scenografie della missione al popolo nel Settecento - Eva Fontana Castelli, L’Oriente a Verona. Racconti di viaggio e doni. Note su di una ricerca in corso - Silvia Evangelisti, Materialità e devozione: monasteri femminili in età moderna - Alison Weber, Espacio conventual postridentino: clausura, disciplina, y caritas en dos comunidades de carmelitas descalzas
Dal comfort e dalla ricca vita sociale di Milano al freddo e alla solitudine di un appartamentino in una località di villeggiatura nel Parco del Delta.
Un passaggio repentino e imprevisto, deciso nella notte del 10 marzo 2020 in seguito all’aggravarsi della ‘tragica novità’ che ci sommerge.
Di colpo le priorità dell’autore, filosofo del design e Partita Iva, diventano altre: continuare a lavorare a distanza e al tempo stesso recuperare legni spiaggiati per alimentare la stufa, procurarsi il cibo senza allontanarsi troppo e nutrire magiche creature che piano piano vengono a ravvivare il suo giardino: il riccio Spinòn, la ghiandaia azzurra, la lepre Aprilia.
Il mare Adriatico lo aiuta, ogni giorno lo sorprende con la sua diversità e di notte lo culla nel silenzio spettrale di centinaia di case con le luci spente.
La pineta lo circonda, la natura lo protegge e i pochi umani fanno capolino nel deserto: madre e figlia dell’unico alimentari aperto, un’elegante e misteriosa vecchia con barboncino, il fiero guardiano di una ricca proprietà e poi saltuariamente i carabinieri, le farmaciste, il meccanico e il metronotte che ormai si ferma a far due chiacchiere perché l’oscurità sembra non aver più fine e la sua è l’unica luce nel raggio di un chilometro.
Ogni notte la rete lo collega al mondo e agli affetti. Un poeta lo guida coi suoi versi potenti, tiene un diario su Facebook, amici e sconosciuti lo seguono con partecipazione. Scrive di attualità e piccole cose, degli animali e della vita nel Delta, pesca nel design e nella memoria, riflette su sua maestà il Destino, che fa di noi quello che vuole.
![]() |
L001306
![]() Lectura Dantis Lupiensis vol. 6 - 2017, 2020 a cura di Valerio Marucci - Valter Leonardo Puccetti Lectura Dantis Lupiensis n. 6 pp. 88, ISBN 978-88-9350-049-4 € 20.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Introduzione di Valter Leonardo Puccetti - Elisabetta Benigni,Trattando l’ombre come cosa salda. Una controstoria della trasmissione del Mi ʿrâj nel Medioevo mediterraneo - Fabrizio Lelli, Dante e la mistica ebraica- Donato Pirovano, Amore e morte nella Vita nuova di Dante- Luigi Surdich, La «compassione»: tra Dante e Boccaccio-Riccardo Viel, La “leggiadria”: origini d’una virtù dantesca |
I contributi di questo sesto volume delle Lupienses sono organizzati in studiata simmetria. Dapprima Elisabetta Benigni e Fabrizio Lelli, una arabista e un semitista, pur evitando le chimere di una diretta e indimostrabile intertestualità inseguono i complessi e nutrienti nessi interdiscorsivi fra l’opera dantesca e le culture del Mediterraneo: Benigni riprende in mano, con nuovi argomenti, la vessata e sempre risorgente querelle dei rapporti del Libro della Scala con la Commedia; Lelli batte la strada, nella dantistica percorsa da qualche pioniere solo negli ultimi decenni, della mistica ebraica medievale, attraverso canali di trasmissione finora trascurati. L’intervento di Donato Pirovano sull’endiadi (in offerta provocatoriamente romantica) di amore e morte nella Vita nuova fa da architrave: in esso, il dantista di lungo corso fonde parte del tesoro esperienziale che ha accumulato preparando un commento al libello giovanile dantesco. Da questo saggio centrale si spartisce il campo alle ultime due relazioni, entrambe centrate sulla semantica di un lemma, di una parola-mondo dentro l’eccedente mondo dantesco: un benemerito degli studi letterari medievistici, quale Luigi Surdich, si concentra sulle vicende della «compassione», sui riflessi prismatici di questa nelle strategie di racconto che da Dante conducono a Boccaccio; Riccardo Viel, filologo romanzo di memore scuola, promuove un’archeologia della «leggiadria» dantesca, tra lirica provenzale e lirica italiana duecentesca, pervenendo a non banali, non prevedibili esiti di accertamento di senso e di ricostruzione culturale.
![]() |
L029051
![]() I figli di Eolo Il motivo mitico e letterario dell'incesto tra antico e moderno, 2020 a cura di Silvia Quadrelli - Elena Subrani Il Portico n. 187 pp. 232, ISBN 978-88-9350-061-6 € 24.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Silvia Quadrelli – Elena Subrani, Introduzione.1. L’incesto nel mondo antico e medievale: Angela Greco, L’incesto nella documentazione cuneiforme mesopotamica - Geraldina Rozzi-Edoardo Zanetti, Se mia madre lo viene a sapere, mi punirà! L’incesto in Babilonia tra III e II millennio a.C. - Silvia Onori, Una sorellastra come promessa sposa: riflessioni su alcuni casi di incesto sfiorato nelle fonti letterarie greche - Maurizio Bettini, L’incesto a Roma (e non solo): un crimen indicibile - Simona Martorana, Haec est Aeolidos fratri scribentis imago: la Canace ovidiana, Augusto e il «dramma» dell’incesto - Martina Farese, Athenis dimidium licet, Alexandriae totum. Il motivo dell’incesto nella produzione satirica romana- Chiara Calzini, Fedra esce di scena - Massimiliano Vassalli, Difendere la propria identità culturale: l’incesto come atto pio nello zoroastrismo - Ugo Carlo Luigi Mondini, Fuor del dritto amore. La rappresentazione dell’incesto in Niceta Coniata- Fabio Mantegazza, Non incestus vitant? Incesto primario ed endogamia nell’Irlanda celto-cristiana. 2. L’incesto nella produzione artistica e letteraria di età moderna e contemporanea: Luigi Di Raimo, La Canace di Sperone Speroni. Appunti su una rilettura di Ovidio e Seneca - Dario Maria Nicolosi, La rinascita teatrale del mito di Tereo nel teatro francese del Settecento: l’incesto come sintomo dell’affermazione controversa della famiglia borghese- Daniela Immacolata Cagnazzo, La Fedra di Euripide: un contro-modello dannunziano - Jessica Dionigi, Georg e Margarethe Trakl: l’incesto e il terzo sesso- Salvatore Renna, La colpa nascosta. Su Outer Dark di Cormac McCarthy - Lorenzo Marchese, «Una coppia di serpenti allacciati». L’incesto nelle Benevole di Littell - Massimo Fusillo, Mito, dramma borghese, romanzo di formazione. Tre film sull’incesto- Igor Baglioni, Considerazioni conclusive. Il motivo letterario dell’incesto tra antropologia, filologia e storia delle religioni |
L’incesto è uno dei più grandi tabù culturali della storia dell’uomo, eppure, o forse proprio per questo, è presente come motivo letterario in tutte le culture e le epoche. Viene descritto come crimine, come qualcosa di indicibile, ma allo stesso tempo sembra che nessuna letteratura possa aver fatto a meno di nominarlo e rappresentarlo.
Ma che cos’è l’incesto? In che modo il contesto culturale e la sua evoluzione hanno influito sulla trattazione di una tematica tanto delicata? Le fonti letterarie danno risposte diversificate e talora contrastanti: accettato, almeno per alcuni aspetti, in una cultura e in un’epoca, appare invece esecrabile per i lettori o gli spettatori di un’altra epoca. Ma è possibile rintracciare degli elementi che rappresentano delle costanti e caratterizzano il motivo letterario dell’incesto in epoche e culture diverse?
Le tradizioni mitologiche, le credenze religiose e lo stretto legame tra unioni incestuose e dinamiche politiche hanno contribuito alla creazione di un topos letterario destinato a perdurare nelle letterature di ogni tempo. Un topos per certi aspetti sempre uguale a sé stesso ma, al contempo, che racchiude al suo interno la possibilità di essere declinato in una grande varietà di modi e di punti di vista.
Il volume è il frutto delle riflessioni degli studiosi che hanno preso parte alla Giornata di Studi I Figli di Eolo. Il motivo mitico e letterario dell’incesto nel passaggio tra culture e epoche diverse, che si è svolta presso l’Università degli Studi dell’Aquila nell’ambito del Dipartimento d’Eccellenza per il progetto «Arti, linguaggi, media: tradurre e transcodificare». Il motivo dell’incesto è dunque al centro di un’analisi comparatistica che si incentra sull’adattamento del tema a culture e a esigenze comunicative differenti.
![]() |
L001167
![]() I versi e le regole Esperienze metriche nel Rinascimento italiano, 2020 a cura di Martina Dal Cengio - Nicolò Magnani Memoria del Tempo n. 67 pp. 248, ISBN 978-88-9350-053-1 € 28.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Premessa - Andrea Afribo, Metrica e petrarchismo. Qualche considerazione. I versi. Pratiche della versificazione: Simone Albonico, Sulla fortuna delle componenti musicali e canore nella bucolica (a partire da Arcadia IIe) - Stefano Cassini, «Carmina materno facta latina pede»: ricorrenze sperimentali in raccolte poetiche del primo Cinquecento - Martina Dal Cengio, Ancora sulle sestine liriche - Giacomo Comiati, Dalla canzone all’ode: pratiche e forme d’innovazione metrica nelle liriche di Bernardo Tasso - Giovanna Zoccarato, Tra petrarchismo e metrica barbara. Appunti sulla prosodia delle odi di Bernardo Tasso - Andrea Cortesi, Gli sciolti didascalici della Sereide di Alessandro Tesauro: un’analisi metrica. Le regole. Teorie della versificazione: Alessio Cotugno, Gli strumenti della poesia: rimari & Co. Note lessicografiche - Nicolò Magnani, La teoria della composizione del verso nella Poetica di Giangiorgio Trissino - Giada Guassardo, Le canzoni di Agnolo Firenzuola: qualche osservazione su un bembiano sui generis - Vanessa Iacoacci, Claudio Tolomei: una nuova metrica per una Nuova Poesia. L’esempio del Pastor famoso e colmo di gloria di Dionigi Atanagi - Francesco Rustici, Tra «vive ragioni» e «manifestissimi essempi». Il sistema divulgativo del trattato Del modo di comporre in versi nella lingua italiana (Venezia, Sessa, 1558) di Girolamo Ruscelli |
Non c’è dubbio che il Cinquecento rappresenti, dal punto di vista metrico e stilistico, uno dei momenti più sperimentali e al contempo più teoricamente consapevoli della nostra tradizione letteraria. Inquieta deferenza al modello petrarchesco, tensione verso la norma e insofferenza delle regole, riesumazione archeologica dell’antico e costante riflessione sugli strumenti e gli istituti della scrittura in versi si intrecciano in una stagione irripetibile, che i contributi raccolti in questo volume – dovuti in buona parte a giovani ricercatrici e ricercatori – esaminano originalmente da diverse angolazioni.
Vengono così osservati da vicino non solo autori a vario titolo canonici come Sannazzaro, Bembo, Tolomei e Bernardo Tasso, ma anche sperimentatori più vivaci del tipo di Catti, Firenzuola e Tesauro, oltre che un genere per eccellenza oltranzistico come quello della sestina lirica. La luce viene quindi puntata sui grandi nodi teorici, oggetto della seconda sezione del libro, nella quale si discute tra gli altri di Trissino, Ruscelli e Speroni, immergendosi nella selva di programmi, manifesti e trattati che costellano dall’inizio alla fine il lungo secolo delle regole e delle dispute, che fu anche il secolo di alcuni dei nostri massimi capolavori.
![]() |
L029050
![]() Bregni, Simone Locus amoenus Nuovi strumenti di analisi della Commedia, 2020 Il Portico n. 186 pp. 248, ISBN 9788893500593 € 28.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division |
Nel suo articolo Against Intertestuality del 2004, pubblicato in Philosophy & Literature, William Irwin sostiene che l’intertestualità dovrebbe essere «cancellata dal lessico degli umanisti sinceri e intelligenti». Secondo l’autore, invece, applicazioni corrette delle teorie dell’intertestualità possono rivelarsi particolarmente fruttuose, in particolare se applicate alla letteratura premoderna, prodotto di epoche in cui le relazioni tra testi e il processo di trasmissione della cultura erano radicalmente diversi da quella moderna. Un approccio al concetto classico e medievale di imitatio e æmulatio alla luce delle teorie dell’intertestualità può fornire nuovi elementi sulle modalità (intertestuali, interdiscorsive) del processo dantesco di imitatio nella Commedia. Analizzando un particolare topos della tradizione classica che è presente e ricorrente nella Commedia, quello del locus amœnus, l’autore mostra come l’analisi intertestuale faccia luce non solo sulle modalità di trasmissione della tradizione classica attraverso il tardoantico e il Medioevo, ma anche sulla cultura medievale in toto, inquadrandosi perfettamente nella specifica visione del mondo e della vita umana che il Medioevo possedeva. Secondo l’autore, il topos del locus amœnus è impiegato nella Commedia allo scopo di riassumere e condensare, e in ultima analisi alludere a, i valori e l’intera visione del mondo dell’antichità pagana, un referente-chiave alla tradizione classica nel suo insieme.
L’autore propone di usare, al posto del termine «intertestualità», per certi versi datato, ma soprattutto limitato, l’espressione «imitatio intertestuale/interdiscorsiva», che coglie meglio la complessità dell’uso dell’antico strumento retorico nel poema dantesco. Recenti strumenti digitali come Digital Dante (digitaldante.columbia.edu), mostrano il perdurare della rilevanza della ricerca sull’imitatio intertestuale/interdiscorsiva nella Commedia al giorno d’oggi, aprendo nuove prospettive di ricerca.
![]() |
L017051
![]() Lazzari, Giorgio Punte Alberete Magia del bosco allagato, 2020 fotografie di Luciano Piazza - Roberto Zaffi Uomo e natura pp. 168, 161 ill. a colori, ISBN 978-88-9350-054-8 € 35.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division |
La splendida foresta allagata delle Punte Alberete si estende su una superfice di poco meno di 200 ettari, posta a circa 10 km a nord di Ravenna. L'elevato valore paesaggistico e naturalistico del sito e il crescente livello di tutela ambientale lo hanno reso uno degli ambienti più ricchi di biodiversità del territorio padano e non solo. Questa gemma naturalistica ospita popolazioni e presenze floristiche e faunistiche estremamente importanti.
Le fotografie di Luciano Piazza e di Roberto Zaffi offrono al lettore il risultato di anni di frequentazione appassionata del luogo, di cui riescono a condensare la bellezza e la magia.
![]() |
L016137
![]() Ammonite Storia di una comunità tra acque e terre, 2020 a cura di Andrea Baravelli Storia pp. 240, ill. col. e bn, ISBN 978-88-9350-048-7 € 20.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division Andrea Baravelli, Dal particolare il generale, e viceversa. Ammonite, la storia di una comunità tra acqua e terra- Anna Grazia Gulminelli, Paesaggio, cartografia e territorio di Ammonite - Silvia Fanti, Pietro Barberini, Inquadramento del territorio - I due toponimi Lamone e Ammonite - Mauro Mazzotti, Il Lamone a Ravenna e la rotta di Ammonite del 1839- Inserto fotografico a cura di Claudia Foschini e Mauro Mazzotti - Silvia Fanti, La rotta del fiume Lamone ad Ammonite- Andrea Baravelli, Ammonite nel Novecento. Le famiglie delle Ammonite:Paolo Piccinini, 1. 1838: prima della Rotta- 2. 1902: dopo il ritorno del Lamone nel vecchio alveo- Lorenzo Sintini, 3. 1949: soprannomi e patronimici dialettali di famiglie e persone |
Perché dedicarsi alla storia di un pugno di case raccolte attorno a una strada, quella che da Mezzano conduce a Santerno? Per quale motivo occuparsi degli avvenimenti di una comunità, in gran parte dispersa tra campi e acquitrini, tanto esigua nei numeri? A prima vista nessuno. Se però ci soffermiamo a guardare con più attenzione, magari salendo sulle spalle dei giganti della storiografia del passato, allora potremmo scoprire che le ragioni di una simile ricerca esistono. E sono complesse e nobili.
Nel suo piccolo la storia di Ammonite può quindi divenire quel che il minuscolo paesino pirenaico di Montaillou ha significato per Emmanuel Le Roi Ladurie: ovvero un microcosmo in grado di offrirci, forse anche più intensamente rispetto alle grandi ricostruzioni d’insieme, il carattere originario di un luogo, l’intensità dei legami umani che lì si sono sviluppati, l’incidenza di lungo periodo di quell’impasto di terra e di acqua che rappresenta la cifra più autentica dell’ampia zona che si estende a settentrione di un’antica e diroccata capitale imperiale.
Fare la storia di Ammonite significa allora interrogarsi sulla storia di uno spazio geografico unico, separato dagli altri per confini e per tradizioni, per dialetto e mentalità, che è tale non solo perché così definito dall’autorità politica, ma in quanto plasmato da un evento catastrofico: la grande rotta del fiume Lamone del 1839.
Attraverso la storia di Ammonite, luogo simbolo di quell’avvenimento, è dunque possibile ricostruire un mondo intero, fortemente contraddistinto dalla volontà e dal lavoro umano.