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Il nono convegno internazionale organizzato dalla Sezione Studi e ricerche "Anna Maria Chiavacci Leonardi" del Centro Dantesco di Ravenna indaga e discute i rapporti fra l'opera di Dante e l'enciclopedismo medievale, un aspetto rilevante e pervasivo della cultura del suo tempo, che si rivela vitale anche per il poeta fiorentino. Nelle relazioni qui raccolte tali rapporti sono indagati da molteplici punti di vista, coinvolgendo non solo la Commedia ma anche le altre opere di Dante.
Inserendosi in un progetto di ricerca condotto dal 2018 all’Università di Nancy (MODA, La Mondializzazione di Dante), questo volume, a cui hanno contribuito quattordici studiosi provenienti da università di sei diversi paesi, rappresenta la prima parte di un dittico dedicato allo studio della geografia europea ed extraeuropea della ricezione della Commedia a partire dalla svolta ottocentesca che instaura il culto moderno di Dante. La focalizzazione geografica si intreccia in realtà con una focalizzazione storica e tipologica per delineare l’intreccio tra allargamento dei confini ed evoluzione delle forme di un ‘dominio’ – quello della ‘fortuna’ di Dante – in cui ogni nuova ‘conquista’ comporta un cambiamento dell’identità del ‘conquistatore’.
La prospettiva che integra geografia, storia e tipologia delle forme di ricezione fonda l’originalità del progetto rispetto all’abbondantissima bibliografia sulla ricezione internazionale di Dante e rispetto a quella più recente, ma già ricca, sul cosiddetto ‘Dante pop’. Il volume si divide in tre sezioni: L’Europa lontana, che guarda alla ricezione dantesca in zone ‘periferiche’ rispetto al centro del dantismo europeo; Oltre la letteratura, che propone una campionatura di usi significativi di Dante in contesti extraletterari in Italia e fuori (dalla propaganda politica allo spettacolo, dalla pubblicità ai canali social); Archivi, che attira l’attenzione sull’importanza cruciale delle basi di dati per una ricerca che punta sulla dimensione globale dei fenomeni di ricezione, senza però sacrificare all’idolo neopositivista della completezza statistica la ricerca del senso attraverso l’interpretazione.
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![]() Robin, Anne A la recherche de l'équilibre De la maladie à la santé: l'histoire de la lieta brigata du Décaméron, 2022 Memoria del Tempo n. 79 pp. 164, ISBN 9788893501071 € 24.00 |
Ce livre se propose de montrer comment le savoir médical présent dans les différents regimina sanitatis qui circulent amplement dans la culture médiévale, que ce soit dans la Naples angevine fréquentée par le jeune Boccace ou à Florence, est un élément clé pour comprendre en profondeur le Décaméron. On s’y focalise sur la vie des sept jeunes femmes et des trois jeunes gens constituant la compagnie des narrateurs, mais il va de soi que les nouvelles apparaissent également ici ou là. Alors que les gestes, les comportements et les rituels adoptés par cette lieta brigata ont presque toujours été interprétés comme un élément décoratif, l’ouvrage cherche à démontrer, sur une base textuelle rigoureuse, qu’il en va tout autrement. Ce qui apparaît, à première vue, comme la marque d’une société ludique et ordonnée obéit au contraire à la nécessité de détourner et de vaincre la mélancolie qui pourrait détruire la société choisie des conteurs, une communauté civilisée se voulant le miroir d’une civitas où les lois du vivre ensemble, initialement présentées comme détruites, régissent à nouveau la vie humaine. Ce que l’on a l’habitude d’appeler «histoire cadre» cesse de la sorte d’être accessoire pour reprendre le rôle central que la savante mise en scène de Boccace lui a donné.
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![]() Mattarelli, Sauro - Spadoni, Nevio Passioni e ideali Ricordando personaggi delle "Ville Unite", 2022 Storia pp. 128, ISBN 978-88-9350-110-1 € 14.00 |
Sul filo dei ricordi condivisi gli autori raccontano dei loro incontri, diretti o indiretti, con personaggi conosciuti e ora scomparsi che hanno vissuto in quel complesso e variegato mondo romagnolo rappresentato dal circondario delle Ville Unite, l’enclave ravennate situata ai confini con i comuni di Cesena e Forlì. Alcuni testi sono rielaborazioni di articoli apparsi su giornali o riviste, stilati come memorie personali, testimonianze, biografie aneddotiche. Non un quadro esaustivo, ma una incursione in un mondo ove ogni famiglia ha una storia che si intreccia talvolta con la “grande storia” o che si perde nella notte dei tempi.
I personaggi sono stati individuati con nome e cognome e, in certi casi, anche col soprannome, della casata. A questo proposito, dopo aver constatato che quasi tutte le persone di questo territorio sono etichettate con un appellativo, con l’aiuto di Danilo Spadoni e Gian Franco Spadoni è stato abbozzato, in appendice, un elenco alfabetico di alcuni nomignoli e soprannomi, non esaustivo, ma a titolo dimostrativo di una pittoresca usanza diffusa e connotante.
Nel corso del 2021, settimo centenario della morte di Dante Alighieri, numerose città e regioni d’Italia si sono impegnate in celebrazioni specifiche, per ripercorrere le tante testimonianze pervenuteci seguendo nuovi metodi critici o per proporre nuove riflessioni e nuovi documenti. Così è stato fatto anche a Foligno e Assisi in una serie di incontri tenutisi fra il 13 e il 16 aprile. I contributi, che hanno avuto come tema generale Dante, l’Umbria e la santità, hanno coniugato l’analisi puntuale di passi della Divina commedia dedicati ad aspetti della santità, in particolare francescana, con ampi panorami storico-biografici, letterari e artistici. Uno spazio speciale è stato riservato alla trasmissione dei testi danteschi, avvenuta mediante preziosi manoscritti o attraverso la celeberrima princeps fulignate del poema sacro.
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![]() Ferrilli, Sara "Per raggio di stella" Cecco d'Ascoli e la cultura volgare tra Due e Trecento Il libro è anche scaricabile in accesso aperto: https://oa.torrossa.com/en/publishers/longo.html, 2022 Memoria del Tempo n. 78 pp. 400, ISBN 978-88-9350-106-4 € 24.00 |
«Virtù s’acquista per raggio di stella»: con questo verso, dal tono gnomico, Cecco d’Ascoli condensa nel secondo libro dell’Acerba la sua definizione della virtù, individuando nella favorevole disposizione astrale le prerogative dei diversi temperamenti umani. Esso simboleggia una riflessione che investe tanto l’attività accademica dello Stabili, quanto la sua opera letteraria, e che racchiude le molteplici chiavi di lettura a cui la sua produzione può essere sottoposta. Con l’Acerba Cecco intende fornire una summa del sapere enciclopedico del Trecento ed espandere il proprio pubblico, prettamente universitario, mediante l’uso del volgare. Oltre all’astronomia e all’astrologia, ambiti prediletti dall’autore, vi si trovano infatti questioni morali, problemi medici e dottrinali, nonché una complessa e a tratti contraddittoria riflessione politica sull’Italia del primo Trecento. Il dialogo con accademici e letterati è uno snodo fondamentale dell’esposizione ed esso delinea al contempo un panorama intellettuale variegato, soprattutto a Bologna, in cui Cecco rivestì un ruolo di primo piano. È proprio dall’approccio dialettico, suggerito dallo stesso autore, che questo libro intende partire per tracciare la biografia di un personaggio da subito divenuto leggendario, ed esplorare i grandi temi che emergono dalla lettura delle sue opere. Oltre all’ombra imponente di Dante, fondamentale contrappunto stilistico e filosofico, spiccano infatti le menzioni di Cavalcanti, Cino da Pistoia, Dino del Garbo, così come le spie testuali che aiutano a ricostruire la biblioteca stabiliana. Ne consegue che nella produzione di Cecco non c’è solo l’impronta dell’eretico perseguitato, del negromante o del feroce contestatore di Dante, ma soprattutto quella del poeta-docente, che rilegge il suo tempo attraverso la lente del determinismo astrologico e difende caparbiamente la propria categoria professionale.
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![]() Il caso di Menghino Mezzani tra Dante e la Romagna, 2022 a cura di Luca Azzetta - Marco Petoletti Memoria del Tempo n. 77 pp. 172, 4 ill. a colori, ISBN 978-88-9350-105-7 € 22.00 ![]() tramite Casalini Libri Digital Division |
Custode della memoria di Dante in area romagnola, fu Domenico di Ugolino Mezzani, comunemente conosciuto come Menghino, nato nell’ultimo quarto del sec. XIII e morto nell’agosto 1376. La sua famiglia, originaria di Mezzano (a nord di Ravenna), si era poi stabilita a Pezzolo presso Russi. Coluccio Salutati, in una lettera del 2 ottobre 1399 al cancelliere Niccolò da Tuderano, ricorda come egli fosse «familiaris et socius Dantis nostri». In quest’epistola Coluccio, che desiderava avere un esemplare corretto della Commedia, «opus divinissimum», per far fronte a quella molesta corruzione che ha invaso tutti i libri, scrive di aver sentito che Menghino era considerato un esperto del poema sacro.
Il Mezzani, a quanto pare, dedicò a Dante un epitaffio di sei esametri ritmici: «Inclita fama cuius universum penetrat orbem» (Dante ‘la cui inclita fama penetra per tutto l’universo’). Il suo nome è stato accostato a un manoscritto del sec. XIV, datato 1363, che dopo essere transitato per la collezione di Thomas Phillipps (con segnatura 8881), è ora ad Austin, University of Texas, Chronicle Library, H.R.C. 45. Il testo del poema è preceduto da sommari in terza rima (per Inferno e Purgatorio) e accompagnato da glosse esegetiche in latino per gran parte dell’Inferno e per qualche canto del Purgatorio. Sebbene la ricerca abbia dimostrato che questo manoscritto non possa essere considerato autografo di Menghino e dunque occorra rinunciare a identificarlo con il volume ricercato da Coluccio, l’apparato esegetico di questo codice (collocabile in area romagnola) riveste particolare interesse nell’ambito della fortuna di Dante nel sec. XIV. Di grande valore, al di là dei risultati letterari conseguiti, sono i sommari in terza rima per le prime due cantiche, qui editi criticamente, che, se non sono attribuibili a Menghino, a lui, studioso di Dante, furono tuttavia indirizzati.