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L’Interprete

click per ingrandire L202098    ESAURITO
Mirabile, Andrea
Scrivere la pittura
La 'funzione Longhi' nella letteratura italiana, 2009
L’Interprete n. 98
pp. 176, ISBN 978-88-8063-618-2    € 18.00

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L’influenza di Roberto Longhi (Alba, 1890 - Firenze, 1970) il più grande storico dell’arte italiano del ventesimo secolo, si estende al di là della disciplina di cui è stato maestro. La sua scrittura sontuosa, ora arcaizzante ora avanguardista, ermetica o vernacolare, ha sedotto alcuni tra i maggiori autori del dopoguerra. Banti, Pasolini e Testori, così come Arbasino, Bassani, Bertolucci, e tanti altri allievi o collaboratori del geniale critico, hanno spesso seguito e praticato la teoria longhiana delle «equivalenze verbali». Si tratta del tentativo di riprodurre verbalmente l’opera figurativa, attraverso una trascrizione che si sforzi di imitarne le forme, e di farne intuire le suggestioni. Dopo il rilevamento nel Novecento italiano di una ‘funzione Gadda’, per la letteratura, e di una ‘funzione Contini’ per la critica, è forse il momento di individuare una ‘funzione Longhi’, la quale ha tra i suoi contrassegni la commistione dei generi e delle poetiche, quindi la creazione di un’esperienza estetica ibrida, consapevolmente metaletteraria.

Andrea Mirabile (Lodi, 1975) dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università degli Studi di Milano e il PhD nella University of North Carolina at Chapel Hill, ha insegnato italiano e francese in alcune università statunitensi ed è ora Assistant Professor alla Vanderbilt University di Nashville, Tennessee. Il suo primo libro – Le strutture e la storia (Milano, LED, 2006) – ripercorre lo sviluppo della semiotica in Italia. Si interessa in particolare di letteratura del Novecento, teoria letteraria, arti visive.